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Dichiarazione di successione

Cos'è? A cosa serve?

La dichiarazione di successione è un documento di carattere esclusivamente fiscale mediante il quale i chiamati ad un'eredità pagano le relative imposte allo Stato. Nonostante sia un adempimento fiscale che deve essere effettuato entro un anno dalla morte del defunto, è importante anche per gli eredi i quali - soltanto esibendo alle banche e alla posta la prova del pagamento delle tasse - possono svincolare i soldi sui conti correnti e gli investimenti del defunto.

Quando deve essere fatta?

La dichiarazione di successione deve essere fatta entro un anno dall'apertura della successione (la data di morte). Purtroppo è obbligatoria anche quando l'eredità è passiva, cioè i debiti superano l'attivo. In tal caso è possibile valutare l'eventualità della rinuncia all'eredità: il notaio di fiducia potrà esporre le conseguenze di tale atto.

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Chi può farla?

Il documento può essere sottoscritto anche da un solo chiamato all'eredità. Non è necessaria la presenza di tutti gli eredi.

Dove deve essere presentata?

É dirimente il luogo di residenza del defunto. Se pertanto Tizio è morto a Mantova ma risiedeva in vita a Goito, Guidizzolo o Volta Mantovana, è competente l'agenzia delle Entrate di Castiglione delle Stiviere. In caso di successione estera è competente l’Agenzia delle Entrate di Roma 6.

C'è un testamento: cosa devo fare?

In tal caso, prima della presentazione della dichiarazione di successione e del pagamento delle tasse, è necessario rivolgersi al proprio notaio di fiducia per procedere alla pubblicazione del testamento: in presenza di due testimoni, cura la pubblicazione del testamento davanti agli eredi e procedere a darne comunicazione al Registro generale dei Testamenti e alla cancelleria del tribunale competente.

Chi non deve presentare la dichiarazione di successione?

Non sussiste l'obbligo di presentare la dichiarazione di successione se l'eredità è devoluta al coniuge o ai parenti in linea retta (genitori, nonni, figli) e l'eredità abbia un valore non superiore ad euro 100.000 e non ci siano beni immobili (fabbricati e terreni). Se tuttavia l'eredità comprende aziende, azioni, obbligazioni e altri titoli, quote sociali, navi o aerei, deve sempre essere presentata la dichiarazione di successione per permettere all'Agenzia delle Entrate il controllo dei valori dichiarati.

Sono cittadino non italiano residente in Italia: sono obbligato a presentare la dichiarazione di successione?

Se muore un soggetto residente in Italia (non importa se cittadino italiano o straniero), deve essere presentata indicando i beni sia in Italia sia all'estero.

Sono cittadino italiano residente all'estero: sono obbligato a presentare la dichiarazione di successione?

Se muore un soggetto residente all'estero (non importa se cittadino italiano o straniero), deve essere presentata indicando solo i beni in Italia.

A chi posso rivolgermi?

Il notaio è il professionista migliore poiché è la figura professionale che più conosce la materia in ogni suo aspetto e dettaglio. Il notaio ha infatti sostenuto un esame apposito su questa materia sotto la vigilanza del Ministero delle Giustizia a differenza di altre figure professionali. Infine, in presenza di fabbricati o terreni, il notaio verifica la stato ipo-catastale dei beni mediante strumenti e conoscenze specifiche: la dichiarazione di successione può essere infatti il momento giusto per "mettere a posto" la casa per eventuale vendita o divisione.

Quali documenti sono necessari?

  • dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (da fare in comune);
  • certificato di morte;
  • certificato dello stato di famiglia originario;
  • certificato di stato libero del defunto (se non coniugato) o estratto per riassunto dell'atto di matrimonio del defunto (se coniugato);
  • carta d'identità e tesserino del codice fiscale del defunto;
  • carta d'identità e tesserino del codice fiscale degli eredi;
  • titolo di acquisto (rogito o dichiarazione di successione) dei beni immobili del defunto;
  • dichiarazione in originale delle attività bancarie o postali con valori alla data del decesso;
  • fatture delle spese funerarie;
  • certificato di destinazione urbanistica (per i terreni) (da chiedere in comune);
  • copia conforme eventuali atti di rinuncia ad eredità e/o di inventario;
  • copia atti di donazioni e delle vendite effettuate dal defunto negli ultimi sei mesi di vita;
  • copia conforme del testamento.

Ogni situazione è in verità diversa e pertanto il notaio potrà richiedere ulteriori documenti.

Accettazione tacita di eredità

Come sopra detto, quando viene a mancare una persona, entro un anno dal decesso è necessario presentare la dichiarazione di successione che è un modello ministeriale per pagare le imposte e le tasse ereditarie. È un adempimento necessario poiché diversamente agli istituti di credito è vietato corrispondere agli eredi la liquidità e gli investimenti del defunto e ai notai è vietato ricevere gli atti relativi agli immobili compresi nell'asse ereditario (art. 48 d.lgs. 31 ottobre 1990, n. 346).

Tale è tuttavia un adempimento meramente fiscale.

Se l'eredità comprende anche fabbricati, vi è un ulteriore adempimento di carattere civilistico:
l'accettazione di eredità.

L'accettazione di eredità può essere:
- espressa: è necessario sottoscrivere davanti ad un notaio o in tribunale un atto mediante il quale gli eredi dichiarano di accettare l'eredità, da trascrivere nei registri immobiliari; oppure, se non si desidera percorrere tale strada, è possibile attendere ed effettuare l'accettazione tacita;
- tacita: quando una persona vende o generalmente dispone di un immobile di provenienza ereditaria, manifesta un comportamento che non potrebbe fare se non nella qualità di erede (accetta appunto in modo tacito).

La trascrizione dell'accettazione di eredità è un adempimento obbligatorio a seguito del d.l. 78/2010 e tutela la parte acquirente nonché eventualmente la banca mutuante.